Una città dopo la peste: impresa e mobilità sociale ad Arezzo nella seconda metà del Trecento
In: Saggi e studi
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In the 13th century many attempts were made to set up personal rule over Alessandria, with varying degrees of success. The first was Manfredi II Lancia, viceroy of Emperor Frederick II. This was followed by Guglielmo VII of Monferrato, whose plans were opposed initially by Oberto Pelavicino and subsequently by Carlo of Angiò. Dominion over Alessandria actively involved the population and the dignitaries of the city (divided by loyalty to the rival Lanzavecchia and Del Pozzo families). They were able to establish or end the rule of one family or another. Hence, the political élite of Alessandria took advantage of the aspirations of foreign rulers to solve internal problems, by according them with different powers as the situation demanded and as the loyalties of the rival factions changed. ; Nel XIII secolo Alessandria conobbe diversi tentativi, più o meno riusciti, di governo personale. Il primo fu quello di Manfredi II Lancia, vicario dell'imperatore Federico II. Il secondo esperimento signorile fu quello di Guglielmo VII di Monferrato, contrastato da Oberto Pelavicino e poi da Carlo d'Angiò. La questione del dominio su Alessandria coinvolse pienamente anche il Popolo e le partes della città (legate alle due famiglie rivali dei Lanzavecchia e dei Del Pozzo): esse esercitarono spesso un ruolo attivo nell'affermazione e nella conclusione dei governi signorili. Pertanto, l'élite politica di Alessandria si servì delle aspirazioni dei signori stranieri per risolvere i propri problemi interni, attribuendo loro, di volta in volta, poteri diversi, a seconda della situazione del momento e degli orientamenti politici delle diverse partes.
BASE
Nel XIII secolo Alessandria conobbe diversi tentativi, più o meno riusciti, di governo personale. Il primo fu quello di Manfredi II Lancia, vicario dell'imperatore Federico II. Il secondo esperimento signorile fu quello di Guglielmo VII di Monferrato, contrastato da Oberto Pelavicino e poi da Carlo d'Angiò. La questione del dominio su Alessandria coinvolse pienamente anche il Popolo e le partes della città (legate alle due famiglie rivali dei Lanzavecchia e dei Del Pozzo): esse esercitarono spesso un ruolo attivo nell'affermazione e nella conclusione dei governi signorili. Pertanto, l'élite politica di Alessandria si servì delle aspirazioni dei signori stranieri per risolvere i propri problemi interni, attribuendo loro, di volta in volta, poteri diversi, a seconda della situazione del momento e degli orientamenti politici delle diverse partes.
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In: Ospedali medievali tra carità e servizio 7
In: Saggistica