L'Ombudsman nel diritto comparato: origine, esperienze, prospettive
In: CISR, Centro italiano per lo sviluppo della ricerca 80
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In: CISR, Centro italiano per lo sviluppo della ricerca 80
In: Schulim Vogelmann 230
Come già ampiamente previsto in questa rubrica, il quadrimestre preso in esame, quello relativo a settembre-dicembre 2018, ha visto l'acuirsi delle tensioni interne alla maggioranza di Governo e al dibattito parlamentare in genere, culminando nella decisione.
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Il saggio si propone di analizzare il dibattito seguito all'adozione della Basic Law: Israel as the Nation Stat of the Jewish People. È opinione largamente condivisa che tale provvedimento, ultimo capitolo del progetto di "costituzionalismo progressivo" israeliano, costituisca un elemento di polarizzazione e profonda divisione tra le diverse anime che costituiscono il variegato ordinamento israeliano. Le pagine che seguono cercheranno, dunque, di ricostruire le complesse caratteristiche della nuova normativa e le contrastanti reazioni che essa ha suscitato, cercando di metterne in evidenza le più rilevanti conseguenze dal punto di vista giuridico e politico, e non mancando di sottolineare il contesto, decisamente inconsueto, della loro discussione e applicazione. ; The essay aims to analyze the debate following the adoption of the Basic Law: Israel as the Nation Stat of the Jewish People. It is widely expressed opinion that this document, last chapter of the Israeli 'progressive constitutionalism project', represents an element of polarization and profound division between the different 'souls' that constitute the variegated Israeli legal system. The paper will therefore try to reconstruct the complex characteristics of the new legislation and the contrasting reactions it has provoked, trying to highlight the most significant consequences from a legal and political point of view, and not failing to emphasize the context, very unusual, of their discussion and application.
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"Nel paradossale sistema parlamentare israeliano, che si regge su governi di coalizione, c'è solo una cosa peggiore del perdere le elezioni, ed è vincerle." La frase di Nahum Barnea, del maggio 2015, sembra essere la più calzante per cogliere le irrisolte problematiche dell'ordinamento israeliano, la cui ontologica instabilità sembra caratterizzare in modo ormai strutturale il regime politico dello Stato di Israele. Il quadrimestre analizzato, che va da maggio 2019 all' agosto dello stesso anno, è in effetti emblematico della fragilità parlamentare dell'ordinamento in analisi, i cui tratti sono stati in questa sede più volte evidenziati e che condanna lo Stato israeliano, con il suo carico simbolico e geopolitico, ad una incertezza istituzionale prolungata e profonda.
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La classica distinzione tra funzioni manifeste e funzioni latenti può applicarsi utilmente, talvolta, anche al caso della norma giuridica. Accanto agli scopi espliciti e dichiarati della norma infatti, si danno a volte "obiettivi" non chiaramente programmati - talvolta perfino non previsti- che tuttavia la norma stessa contribuisce a porre in essere. In alcuni casi, tali "obiettivi" si rivelano ancor più significativi e urgenti delle stesse intenzioni originarie. In una prospettiva quasi di "sperimentazione", può essere interessante, per argomentare questa tesi, ricorrere a esempi quanto più possibile diversi e lontani nello spazio, nel tempo e nel contesto di applicazione. Nel 2018 ricorrono, per un caso singolare, molti anniversari di date storicamente significative. Fra queste è possibile ricordare i 170 anni dello Statuto Albertino e i 70 anni dall'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, come pure- a livello internazionale, i 70 anni della fondazione dello Stato di Israele.
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Il quadrimestre analizzato è certamente paradigmatico delle difficoltà intrinseche all'ordinamento israeliano, da sempre contraddistinto da un elevatissimo livello di frammentazione politica e societaria. I fatti caratterizzanti questo periodo infatti, travalicano la "mera" analisi giuridica e comparatistica e riescono nel difficile compito di rappresentare lo Stato di Israele ed il suo complicato universo giuridico, fatto di contraddizioni e compromessi.
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la relazione tra diritti sociali, politici, cittadinanza e condizione giuridica dello "straniero" rappresenta un tema di rilevante interesse e indiscutibile attualità, sia nel dibattito istituzionale all'interno degli ordinamenti giuridici europei, che nella prospettiva della comparazione giuridica. La ragione di un simile interesse va ricercata soprattutto nella presenza di problematiche giuridiche inedite nel contesto dei sistemi di welfare europei, oltre che in nuove contingenze politiche, simbolico-religiose e sociali. Tradizionalmente concepiti sull'idea di una comunità redistributiva nazionale, essi devono ora confrontarsi, da un lato, con il proiettarsi del paradigma dell'appartenenza oltre i confini statuali e, dall'altro, con l'accresciuta rilevanza dei fenomeni migratori, soprattutto in periodi di crisi economica e austerità
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Da quando il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha scosso la politica israeliana lo scorso 18 marzo, minacciando di indire elezioni anticipate, la maggior parte degli analisti politici israeliani ed internazionali hanno cercato di spiegare le ragioni di una simile mossa: perché un Primo Ministro con una coalizione stabil e, un'economia in salute ed un Presidente americano a lui favorevole, voglia optare per elezioni anticipate due anni e mezzo prima della fine del suo mandato (le prossime elezioni dovrebbero infatti tenersi nel novembre 2019), specialmente quando la maggior parte dei sondaggi lo mostrano dietro al partito Yesh Atid, è un interrogativo di difficile risposta
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State–society relations in the Middle East and North Africa (MENA) have been deeply impacted by the dynamics around collective identities in the aftermath of the Arab uprisings and of other domestic and regional far-reaching developments, such as the failed coup attempt in Turkey or the ramifications of the Syrian conflict. It is therefore of utmost importance to discuss the changes (or lack thereof) in the articulation of collective identities, what pressures shape them, and what impact this has on the societal actors and ultimately on their relations with the state institutions and policies. In this regard two trends can be identified whereby pluralization and hybridization in certain countries, for example Morocco and Tunisia, stand in opposition to entrenchment and polarization, as illustrated by the Israeli and the Turkish cases. The result is heightened conflictuality in state–society relations and within societies at large in the MENA with the risk of spillovers at the regional level. ; This project has received funding from the European Union's Horizon 2020 Research and Innovation programme under grant agreement No 693244.
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