Die sowjetische Wirtschaft: neue Auffassungen
In: Perestroika 1
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In: Perestroika 1
In: Istituto di Demografia (Rom, Univ.). Pubblicazioni 19
In: Scuola Enrico Mattei di Studi Superiori sugli Idrocarburi, ENI, Pubblicazione 27
In: Ultima década, Band 29, Heft 55, S. 62-95
ISSN: 0717-4691, 0718-2236
In: European journal of political theory: EJPT, Band 22, Heft 2, S. 260-280
ISSN: 1741-2730
Jeremy Bentham is usually seen as an anti-realist political thinker, or a proponent of what Bernard Williams has termed 'political moralism'. This article questions that prevalent view and suggests instead that there are good grounds for considering Bentham a political realist. Bentham's political thought has considerable commonalities with that of the sociologist and political realist Max Weber: both agree that politics is a unique domain of human activity defined by its association with power; that consequently, ethical conduct is unavoidably inflected by power in politics; that a commitment to truth in politics can only ever be contingent; and that politics has a set of basic conditions that it would be not only misguided but dangerous to attempt to transcend. Whilst it is often held that Bentham advanced a reductive framework for understanding politics, in fact, his utilitarianism was a far more realistic approach to political ends and means than has generally been acknowledged, and one that contemporary political theory realists would benefit from taking seriously.
In: History of European ideas, Band 47, Heft 8, S. 1315-1330
ISSN: 0191-6599
Ziel der Arbeit ist es, Nietzsches Verwendung ästhetischer Kategorien zur Begriffsbestimmung der Individualität zu vertiefen. Die These situiert Nietzsches Denken innerhalb einer umfassenderen Interpretation der Moderne und des modernen ästhetischen Diskurses und zeigt, wie Nietzsche gerade durch die Radikalisierung bestimmter ästhetischer Kategorien (Genie, Bildung, Tragödie etc.) eine umfassende Kritik des modernen Subjektbegriffs durchführen konnte. Diese kritische Operation ist ihm nämlich möglich, weil der moderne ästhetische Diskurs das diskursive Mittel darstellt, welches die Moderne entwickelt hat, um einige ihrer zentralen Widersprüche zu theoretisieren und zu bearbeiten. Indem Nietzsche die Autonomie des ästhetischen Diskurses selbst kritisiert und gleichzeitig seine Logik auf den moralischen und politischen Bereich ausdehnt, entwickelt er somit nicht nur eine Kritik der wichtigsten ästhetischen Institutionen, sondern auch eine radikale Kritik der Moderne. ; The aim of this thesis is to investigate Nietzsche's use of aesthetic categories to conceptualise individuality. The investigation situates Nietzsche's thought within a broader interpretation of modernity and modern aesthetic discourse, showing how precisely through the radicalisation of certain aesthetic categories (Genius, Bildung, Tragedy etc.) Nietzsche could undertake a comprehensive critique of the modern concept of the subject. This critical operation is possible because modern aesthetic discourse represents the discursive device that modernity has developed to theorise and address some of its central contradictions. By critiquing the autonomy of aesthetic discourse and by extending at the same time its logic to the moral and political realms, Nietzsche thus develops not only a critique of the major aesthetic institutions, but also a radical critique of modernity. ; Lo scopo della tesi è di indagare l'uso delle categorie estetiche da parte di Nietzsche per concettualizzare l'individualità. L'indagine situa il pensiero di Nietzsche all'interno di un'interpretazione generale della modernità e del discorso estetico moderno, mostrando come proprio attraverso una radicalizzazione di alcune categorie estetiche (Genio, Bildung, Tragedia) Nietzsche abbia avviato una critica complessiva del concetto moderno di soggetto. Questa operazione è possibile perché il discorso estetico moderno rappresenta il dispositivo discorsivo che la modernità ha sviluppato per tematizzare e risolvere alcune delle proprie contraddizioni centrali. Criticando l'autonomia del discorso estetico ed estendone al contempo la logica al campo morale e politico, Nietzsche sviluppa così non solo una critica delle maggiori istituzioni estetiche, ma anche una critica radicale della modernità.
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I saggi proposti in questo numero della rivista collegano strettamente itinerari individuali e identità collettive. Edoardo Angione analizza la missione del nunzio pontificio Sigismondo Donati a Venezia (1618-1621) e le difficili relazioni estere veneto-romane. Alessandro Guerra esplora il dinamico e magmatico mondo delle associazioni politiche della Francia rivoluzionaria del 1789. Catia Papa esamina la rilevanza culturale del periodo vissuto in Egitto, durante il 1910, dall'illustre orientalista Virginia De Bosis. ; The essays, which are collected in this review number, link strictly individual itineraries and collective identities. Edoardo Angione analyses the diplomatic mission of papal nunzio Sigismondo Donati at Venice (1618-1621) and the difficult roman-venetian foreign relations. Alessandro Guerra explore the dynamic and magmatic context of political associations of revolutionary France in 1789. Catia Papa examines the cultural relevance of period lived in Egypt, during 1910, by the illustrious orientalist Virginia De Bosis.
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In: Future Human Image, Heft 12
ISSN: 2519-2604
In: Ukrainian policymaker, Band 4
ISSN: 2617-2208
ITALIANO: Dopo la fine dell'età napoleonica il ripristino dell'organizzazione e delle modalità di funzionamento degli archivi degli Stati italiani fu condotto sotto il segno di una forte continuità rispetto al periodo antecedente la Rivoluzione francese, confermandone il ruolo fondamentale di difesa dei diritti sovrani e di supporto alla politica e all'amministrazione. Lo sviluppo degli studi storici ed eruditi nella prima metà del secolo XIX, provocò una crescente pressione da parte degli studiosi per avere accesso agli archivi del medioevo e dell'età moderna, nel quadro di una battaglia che assunse anche un significato latamente politico. Nonostante la progressiva apertura degli archivi, realizzatasi, in tempi e con modalità diverse nei vari Stati preunitari, fu solo con i provvedimenti di unificazione della legislazione archivistica nazionale negli anni Settanta che fu riconosciuto il diritto di accesso agli archivi come fonti per la storia. / ENGLISH: After the end of the Napoleonic era, the organization and functioning of the archives of the Italian States was restored in strict continuity with the the ancien régime. In particular, the main – if not only – function of the central state archives, located in the capital cities (the Archivio di Corte in Turin, the Archivio Governativo in Milan, the Archivio dei Frari in Venezia, the Grande Archivio in Naples, etc.) was to provide kings, governments and central bureaucracies with documentary support for their political and administrative activities. Starting from the 1830s scholars began to be allowed to consult medieval and early modern archives for historical research. The struggle for the recognition of the right to consult archives by historians was political in nature, and intimately connected to the struggle for the Unification of Italy and the affirmation of liberal principles. It is only with the archival legislation issued in the 1870s by the nascent Kingdom of Italy that such rights were openly recognized.
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In: Journal of institutional and theoretical economics: JITE, Band 175, Heft 1, S. 53
ISSN: 1614-0559
In: https://morethesis.unimore.it/theses/available/etd-06252018-103540/
Nella seconda metà del XX secolo, l'introduzione di tecnologie innovative insieme all'implementazione di nuove politiche macroeconomiche internazionali hanno permesso un incremento degli scambi commerciali e culturali. È in questo scenario che la lingua inglese è diventa la lingua ufficiale degli affari, delle organizzazioni internazionali, della diplomazia, etc. Oggigiorno, l'inglese è riconosciuto come lingua franca mondiale e gli studiosi hanno coniato l'acronimo ELF (English as a Lingua Franca) per fare riferimento alle varianti della lingua inglese sviluppate in vari ambiti per comunicare efficacemente a livello internazionale. La tesi si concentra principalmente sul ruolo dell'inglese applicato all'ambito accademico, focalizzando l'attenzione su come questo stia influenzando il lavoro degli accademici. Data l'importanza attribuita alla lingua inglese, non sorprende che la maggior parte degli studiosi ora aspiri ad ottenere la pubblicazione del proprio lavoro in riviste internazionali specializzate pubblicate in lingua inglese, oggi riconosciute come le più prestigiose e influenti. La pubblicazione di un testo è solitamente preceduta da processi di correzione delle bozze e di editing che spesso passano inosservati. Tuttavia, l'intervento di figure professionali dell'editoria ha un impatto sul testo e ne influenza l'esito finale. Pertanto, è importante acquisire una maggiore comprensione di come le attività di traduzione, revisione, editing, etc. stiano contribuendo a plasmare il linguaggio accademico specializzato. Il primo capitolo della tesi si apre con una panoramica dei processi che hanno portato l'inglese ad acquisire il suo ruolo attuale e introduce i concetti fondamentali di community of practice e discourse community. La parte centrale del capitolo riguarda l'oggetto principale dello studio, si concentra cioè sulle caratteristiche fondamentali del linguaggio accademico specializzato, per finire con la descrizione delle pratiche editoriali attuali adottate dagli accademici e il ruolo di editori, revisori, curatori, etc. nel processo di produzione di un testo. Il secondo capitolo è dedicato alla metodologia e al materiale analizzato. Qui viene introdotto il concetto di analisi del discorso e vengono delineati i principali approcci a questo tipo di studio, continuando con la descrizione dei concetti di corpus e linguistica dei corpus. Lo studio presentato esamina due corpora di articoli di ambito economico scritti in inglese, rispettivamente costituiti da articoli inediti scritti da non-madrelingua e articoli pubblicati, presumibilmente scritti da non-madrelingua, estratti da dodici riviste accademiche di prestigio. I corpora sono stati analizzati utilizzando il software di analisi testuale Antconc creato dal Prof. Laurence Anthony. L'obiettivo principale dello studio dei due corpora è formulare ipotesi riguardo allo scopo comunicativo di determinate scelte linguistiche e identificare alcune peculiarità della lingua inglese in testi destinati alla pubblicazione internazionale. Gli ultimi capitoli sono dedicati alla presentazione dei risultati emersi dalla comparazione dei due corpora di riferimento. Gli elementi testuali oggetto di analisi sono stati selezionati secondo criteri quantitativi e qualitativi, i.e. la frequenza d'uso, l'osservazione dell'utilizzo delle parole chiave in contesto e delle relative collocazioni, ed esaminati dal punto di vista semantico, sintattico e pragmatico. Per testare ulteriormente la validità dei risultati, il primo corpus è stato messo a confronto con un terzo costituito dalle pubblicazioni di alcuni degli articoli inediti inclusi nel primo corpus.
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Il convegno dedicato alla crisi religiosa del Cinquecento nella Firenze cosimiana, che concettualmente prende le mosse dall'incontro relativo all'arte e al dissenso antimediceo del 2016, conferma il fil rouge che lega le dinamiche politiche e quelle religiose nel contesto fiorentino. L'articolata politica religiosa esperita da Cosimo è parte non secondaria della complessa strategia del principato. Nel Contempo, la ricchezza del discorso religioso non può esaurirsi soltanto all'interno delle logiche del principato, come dimostra sia la persistenza dell'eredità savonaroliana, sia l'influenza e le concrete declinazioni della sfuggente e poliedrica "Riforma Italiana" in ambito fiorentino.
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Elisa Vitali ; Abstract aus der Konferenz "Language.Literature.Politics. 1918–2018. (Un)doing Nationalism and Resistance", 20.-22.09.2018, Alpen-Adria-Universität Klagenfurt
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