Armonizzare i corpi. Sport e fascismo a Lucca negli anni di Carlo Scorza
Il caso lucchese, negli anni di potere del ras Carlo Scorza dal 1921 al 1932, presenta alcune caratteristiche proprie che evidenziano come lo sport sia stato un mezzo, tra gli altri, di consolidamento dell'immagine rinnovatrice del segretario federale e della sua legittimazione personale nel partecipare alle lotte di potere nazionale; ciò viene attuato grazie alla propaganda serrata del giornale «L'Intrepido» - «Il Popolo Toscano», diretto dal ras stesso, che pone la narrazione sportiva entro i quadri della "resurrezione" fisica e morale della cittadinanza operata dall'organizzazione del fascismo lucchese. La volontà di inquadrare la società entro una rigida ed intransigente gerarchia ha spinto Scorza a fascistizzare progressivamente il mondo sportivo, prima con l'associazione culturale e sportiva «Rinascenza Italica» nel 1923 e poi subentrando all'interno delle società sportive dal 1927 al 1930, soprattutto inquadrando l'Unione Sportiva Libertas di Lucca, attraverso l'azione del Comune e l'aiuto delle politiche governative. Questo studio è un modo per comprendere alcune risposte derivanti dalle nuove esigenze poste dalla Grande Guerra, che a Lucca hanno prodotto una ricerca particolare di armonico rinnovamento comunitario, avvalendosi delle pratiche sportive per una "nuova grandezza" cittadina e per la totalizzazione dell'attività politica.