Modellizzazione delle condizioni di riferimento
The Guidance Documents for setting reference conditions for rivers and lakes states that in the case of a small number of water bodies, mainly affected by human impact, reference condition should preferably be modeled. However, in the ECOSTAT activity and in the Italian legislation, the (discouraged) spatial approach was adopted. To verify if there are differences in the results given by those two approaches, in this report we used two general models of lake eutrophication to evaluate phosphorus reference conditions for all relevant Italian lakes. Furthermore, we used the relationships between phosphorus concentration and two quality index (chlorophyll concentration and PTI index) to estimate reference conditions for phytoplankton. The results of the exercise showed that the spatial approach was realistic, but one of the Italian phytoplankton indices (PTIspecies) is probably too stringent for the large deep lakes. For the Mediterranean shallow lakes, we also suggest a case-by-case evaluation of the reference conditions using specific models or paleolimnological tools, in order to avoid unrealistic restoration targets. Finally, the relationships between phosphorus concentration and the indices based on other biological quality elements (macrophytes, benthic invertebrates and fish fauna) were not strong enough to allow their prediction using these simple models, because these communities have complex response to multiple stressors, such as water quality, shore integrity and water level modifications. ; Le linee guida per la valutazione delle condizioni di riferimento dei corpi idrici indicano che quando vi sono pochi corpi idrici, per lo pi? impattati dall?attivit? umana, come nel caso dei laghi italiani, non ? opportuno utilizzare l?approccio spaziale per la stima delle condizioni di riferimento, ma ? preferibile un approccio modellistico. Tuttavia il gruppo di lavoro europeo ECOSTAT ha utilizzato l?approccio spaziale per la definizione delle condizioni di riferimento dei laghi, e tali valori sono stati recepiti dalla legislazione italiana. In questo rapporto abbiamo pertanto utilizzato due semplici modelli statistici per valutare il livello di riferimento di fosforo in tutti i laghi naturali italiani di rilevante importanza. Da questo, attraverso opportune equazioni di regressione, abbiamo poi calcolato le condizioni di riferimento per la concentrazione di clorofilla e per gli indici fitoplantonici. Questo esercizio ha mostrato che, almeno per il caso del fitoplancton, l?approccio spaziale utilizzato nel gruppo di lavoro ECOSTAT e nella stesura del D.M. 260/2010 pu? essere considerato corretto. Tuttavia, i nostri risultati consigliano di utilizzare l?indice PTIot per tutti i laghi italiani, scoraggiando l?uso dell?indice PTIspecies per i grandi laghi profondi. Inoltre nel caso dei laghi mediterranei poco profondi dei tipi ME-1 e ME-2 riteniamo opportuno verificare le condizioni di riferimento caso per caso, utilizzando modelli pi? complessi o tecniche paleolimnologiche, per evitare di porre obiettivi di risanamento troppo stringenti. Infine, per gli altri elementi di qualit? biologica, non essendovi una relazione semplice e diretta tra i valori degli indici e le concentrazioni di fosforo, non ? possibile utilizzare questi modelli per la validazione delle condizioni di riferimento.