Il presente saggio vuole proporre una riflessione storico sociale sui principali mutamenti che hanno interessato i "copioni" sessuali e, in particolare, le relazioni romantiche e il corteggiamento tra maschi omosessuali nell'età contemporanea. Attraverso il riferimento all'interazione dialettica esistente tra dimensione culturale, interpersonale e intrapsichica offerta dalla teoria dei copioni sessuali (sexual scripts), l'analisi presenta le principali trasformazioni della maschilità omosessuale e dei suoi copioni, dalla loro costituzione a partire da assunti prevalentemente "eteronormativi" sino allo sviluppo di copioni alternativi che mettono in discussione le norme di genere, i modelli intimi e sessuali normativi. Dopo una prima ricognizione teorica della prospettiva dei copioni sessuali, cercheremo di ricostruire le principali trasformazioni dei copioni culturali maschili omosessuali sino a problematizzare l'universalizzazione, socialmente costruita, della dicotomia sesso-amore. Pur considerando il modello di amore romantico eteronormativo come egemone, la complessità e polisemia delle relazioni amicali-amorose maschili gay ne mettono in discussioni i fondamenti, svelandone il carattere intrinsecamente politico ed ideologico. Per fare questo, useremo una ricerca sia qualitativa che quantitativa (mix-methods) che ha investigato l'uso di un'applicazione estremamente diffusa nel mondo maschile omosessuale di nome Grindr. Si cercherà di comprendere quali sono i comportamenti degli uomini gay italiani e se la ricerca di sesso occasionale sia preponderante o meno rispetto a relazioni più profonde, di tipo relazione-affettivo e amicale. Alle conclusioni è lasciato il compito di intersecare teoria e pratica e di comprendere, quindi, quali relazioni intercorrono nella maschilità gay.
Negli ultimi decenni, il tema della rivitalizzazione dei sindacati ha dato origine a numerose analisi e dibattiti rivolti alle diverse tradizioni nazionali nelle 'varietà del capitalismo'. La parità di genere aggiunge una nuova prospettiva a tali dibattiti, mostrando come le donne possano essere sia una variabile decisiva sia uno strumento per la rivitalizzazione dei sindacati. Quali sono le sfide principali che le donne lavoratrici devono affrontare nella situazione italiana attuale e che coinvolgono i sindacati? Quali risorse potrebbero essere disponibili dalla tradizione storica italiana? I lavoratori atipici sono oggi ciò che i lavoratori non specializzati erano nel XX secolo, una sfida per i sindacati che devono dimostrare la propria abilità nel rappresentare una manodopera svantaggiata in crescita, di cui le donne costituiscono una parte consistente. La protezione delle donne in Italia si è sviluppata attraverso una contrattazione collettiva a partire dai tempi della presa di posizione per la parità salariale, fino alla più recente "conciliazione" degli obblighi lavorativi e familiari. I sindacati italiani sono carenti di politiche per le donne lavoratrici, hanno bisogno di migliorare la tutela nei confronti della donne e la loro promozione nel mercato del lavoro e nella società in cui, specialmente le giovani donne, nonostante le alte credenziali, si trovano ad affrontare il dilemma sempre più frequente di come gestire la propria vita familiare e lavorativa. Riteniamo che prendere in esame tali problematiche sia una sfida cruciale per la rivitalizzazione dei sindacati italiani: ciò implica inserire la questione di genere nell'agenda dei sindacati e rendere questa questione di genere una risorsa fondamentale. Ciò implica anche il rinnovo delle pratiche organizzative e delle relazioni di genere all'interno dei sindacati, oltre che l'unione delle politiche del mercato del lavoro con le politiche comunitarie e del welfare. Nonostante il numero delle donne lavoratrici sia in aumento, possiamo osservare una persistente segregazione verticale e orizzontale, che ne rende difficile la rappresentanza. In questo articolo discuteremo anche di come la crisi economica stia cambiando la presenza delle donne nel mercato del lavoro e se e come i sindacati si stiano evolvendo per fare fronte tanto alle vecchie quanto alle nuove sfide. ; Many analyses and debates developed in the last decades around trade unions' revitalisation, pointing to different national traditions in the varieties of capitalism. Gender equality adds a new perspective to these debates, showing that women can be a crucial test for, and an instrument of, trade union revitalisation. In the current situation in Italy, what are the main challenges facing working women and involving trade unions? And which resources may be available from the Italian historical tradition? The atypical workers are today what the unskilled workers were in the 20th century, a test for the unions' ability to represent a growing underprivileged workforce, in which women are a relevant part. Women's protection has developed in Italy through collective bargaining since the action for equal pay in the past and, recently, for the «reconciliation» of work and family obligations. Italian trade unions lack a comprehensive policy for working women, they need to improve the protection and the promotion of women in the labour market and in society, where especially young women, despite their high credentials, are faced with increasing dilemmas about their work and family life. We shall hold that to address these issues is an important challenge for Italian trade unions revitalisation: it would involve gendering the trade unions agenda and mainstreaming their gender issues; it would involve renewing organizational practices and gender relations inside the unions; it would involve combining labour market policies with community and welfare state policies. Despite the growing numbers of women workers, we observe an enduring vertical and horizontal segregation that makes representation difficult.