The central question of the Arab Spring-what democracies should look like in the deeply religious countries of the Middle East-has developed into a vigorous debate over these nations' secular identities. But what, exactly, is secularism? What has the West's long familiarity with it inevitably obscured? In Questioning Secularism, Hussein Ali Agrama tackles these questions. Focusing on the fatwa councils and family law courts of Egypt just prior to the revolution, he delves deeply into the meaning of secularism itself and the ambiguities that lie at its heart. Drawing on a precedent-setting case
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The central question of the Arab Spring - what democracies should look like in the deeply religious countries of the Middle East - has developed into a vigorous debate over these nations' secular identities. But what, exactly, is secularism? What has the West's long familiarity with it inevitably obscured? In Questioning Secularism, Hussein Ali Agrama tackles these questions. Focusing on the fatwa councils and family law courts of Egypt just prior to the revolution, he delves deeply into the meaning of secularism itself and the ambiguities that lie at its heart. Drawing on a precedent-setting case arising from the family law courts -- the last courts in Egypt to use Shari`a law -- Agrama shows that secularism is a historical phenomenon that works through a series of paradoxes that it creates. Digging beneath the perceived differences between the West and Middle East, he highlights secularism's dependence on the law and the problems that arise from it: the necessary involvement of state sovereign power in managing the private spiritual lives of citizens and the irreducible set of legal ambiguities such a relationship creates. Navigating a complex landscape between private and public domains, Questioning Secularism lays important groundwork for understanding the real meaning of secularism as it affects the real freedoms of a citizenry, an understanding of the utmost importance for so many countries that are now urgently facing new political possibilities.
The argument and conclusions of this study do not contradict the positions that have been taken with regard to Scott's Toryism and its endorsement of Britishization. The study, however, takes issue with critical approaches that sidestep the implicit connections of Scott's pro-Britishization and his approach to the problem of the Scottish antisyzygy to key framing theoretical notions. Focusing on the underreserached The Highland Widow, the study explores two framing notions— chora and the political uncanny-that illuminate Scott's discourse on Britishization in a post-Culloden era. The study posits that the novella considers the immediate post-Culloden experiences of the Gael subject in terms of a dialectical interrelationship among the nationalizing tale, the uncanny (which should be rejected), and chora (which should be endorsed and trusted). To put succinctly this interrelationship, the nationalizing tale envisions an ideal egalitarian political structure. While the cultural taming of the political uncanny provides the Gael male subject with a focused rational mind that helps him acknowledge the demands for sociopolitical sobriety and the proper channeling of cultural values to fulfill lucrative pursuits, chora, a receptacle-like space that works affectively to install in the Gael a desire for assimilating into a newly emerging national collectivity, provides a structured space in which he reconstitutes himself within the abstract identity of Britishness. The novella emphasizes three processes that mark the future national state: the hegemony of Anglicization is bridled, Celticism is reformed, and Britishization configures as a guiding secular logos.
In this essay I offer a thesis about secularism as a modern historical phenomenon, through a consideration of state politics, law, and religion in contemporary Egypt. Egypt seems hardly a place for theorizing about modern secularity. For it is a state where politics and religion seem to constantly blur together, giving rise to continual conflict, and it thus seems, at best, only precariously secular. These facts, however, go to the heart of my thesis: that secularism itself incessantly blurs together religion and politics, and that its power relies crucially upon the precariousness of the categories it establishes. Egypt's religious-political ambiguities, I argue, are expressions of deeper indeterminacies at the very foundation of secular power. In what follows, I elaborate my thesis, how it differs from other, similar sounding arguments, and the shift in perspective on secularism that it entails. I begin with a famous Egyptian apostasy case.
L'abstract Lo studio dell'economia islamica è considerabile uno degli strumenti più importanti per comprendere la natura della storia del mondo musulmano, in virtù della sua enorme influenza nella formazione degli eventi storici. I fattori economici, accanto ad altri fattori, hanno, infatti, un peso fondamentale sull'evoluzione dei fatti storici. L'argomento di tale ricerca si incentra sull'aspetto finanziario come parte dell'ambito economico. Tale scelta è motivata dal fatto che la maggior parte delle ricerche e dei saggi sul periodo dei "califfi retti" (al-Khulafà al-Ràshidùn) si concentrano sull'aspetto politico-religioso senza soffermarsi su quello economico, cosa che si riflette negativamente sulla giusta comprensione di quel periodo: nonostante l'importanza dei fattori politico-religiosi, essi non sono, però, sufficienti ad avere una quadro chiaro degli eventi, in assenza di studi specifici sui fattori socio-economici che ne influenzano il corso. Per questo abbiamo tentato di concentrarci in questa ricerca sull'aspetto finanziario, per provare una lettura il più possibile completa degli eventi storici. Non ci è stato possibile trattare l'intera realtà finanziaria dello Stato islamico, cosa che comporterebbe un tempo molto più lungo, e una serie molto più articolata di studi. Abbiamo perciò preferito concentrarci sulla politica finanziaria dello Stato islamico nel periodo del califfato di Ali bin Abi Talib, e tramite ciò effettuare una comparazione tra la politica finanziaria del califfo Ali e dei suoi predecessori. A questo ci ha spinto la scarsità di studi su tale periodo: la maggior parte dei saggi che trattano di questa fase si concentrano sull'aspetto militare e sugli eventi bellici vissuti dallo Stato islamico in tale epoca, al punto da credere, leggendo alcune di queste opere sul califfato di Ali bin abi Talib, che egli abbia realizzato ben poco di concreto per lo Stato islamico. In questo, Ali bin Abi Talib ha subito un doppio torto: una prima volta con la rivolta immotivata di alcuni gruppi di musulmani contro il suo califfato, e una seconda volta, con l'astensione della maggior parte degli studiosi dall'esame degli aspetti sociali, politici, amministrativi e religiosi del suo periodo. Possiamo scusare tali studiosi in considerazione della scarsità di versioni e di fonti islamiche su questi aspetti, a fronte di una abbondanza di fonti e narrazioni che riportano eventi militari e bellici. Inoltre vi è da considerare anche la mancanza di neutralità da parte di alcuni ricercatori: considerare gli aspetti economici, finanziari e amministrativi del califfato di Ali bin Abi talib vuol dire, infatti, studiare i cambiamenti da lui apportati alle politiche fino ad allora in voga, evidenziando gli aspetti negativi delle fasi precedenti al suo governo, cosa che potrebbe portare ad una dura critica dei califfi che hanno adottato alcune politiche errate, volutamente o per incapacità di comprensione. Un critica di tale genere molto spesso rappresenta un tabù intoccabile per gran parte dei ricercatori, visto il grado di rispetto, che a volte sfiora la santità, di cui godono quei califfi presso la massa dei fedeli musulmani. Per questo la maggior parte dei ricercatori si è astenuta dal toccare tali argomenti, e anche chi li abbia trattati lo ha comunque fatto in maniera concisa, spesso distorcendo la realtà con analisi lontane dalla logica e dalla realtà. Per questo abbiamo deciso di focalizzare il discorso su tale argomento, data la sua importanza storica, con l'obiettivo di proporre un'immagine chiara e nitida di tale importantissima fase della storia islamica, i cui effetti sono ancora oggi presenti. Questo nonostante la difficoltà di svolgere una tale ricerca, data la scarsità delle fonti e la brevità del periodo preso in considerazione, ovvero il califfato di Ali bin Abi Talib, a fronte di una abbondanza di narrazioni sulle battaglie intestine da lui affrontate in tale epoca. La ricerca è divisa in quattro capitoli. Il primo esamina la presa di potere dell'imam Ali, attraverso uno studio sui meccanismi dell'avvicendamento politico tra i musulmani dopo la morte del Profeta (PBL), il criterio di scelta dei tre califfi precedenti, i problemi sorti prima del suo califfato e le ripercussioni di tali problemi sulle politiche finanziarie dello Stato islamico. Quindi vi è l'esame del programma politico ed economico annunciato dal califfo Ali bin Abi Talib al momento della sua nomina alla guida del califfato. Lo studio dei meccanismi di avvicendamento del potere e del califfato in questo capitolo è motivato dal fatto che, pur essendo questo un argomento politico-religioso, è innegabile la presenza di uno stretto, indissolubile legame tra la politica e l'economia in tale fase; non potremmo dunque capire l'argomento della tesi senza toccare tale ambito, specialmente se consideriamo che la maggior parte della legislazione finanziaria all'interno dello Stato islamico si era già formata prima del califfato dell'imam Ali stesso, ovvero sotto i califfi a lui precedenti. Per questo abbiamo esaminato in tale capitolo questi ambiti, analizzando le cause alla radice dei problemi sorti all'interno dello Stato islamico in tale periodo. Nel secondo capitolo vi è uno studio delle risorse finanziarie dello Stato islamico, a partire dall'istituzione centrale preposta alle finanze dello Stato islamico, ovvero il Bayt al-Màl (Erario). In questo abbiamo presentato lo sviluppo di tale istituzione dai tempi del Profeta (PBL), passando per l'era dei primi tre califfi fino al governo di Ali bin Abi Talib, considerando gli aspetti finanziari, amministrativi e politici di tale istituto, e focalizzando il discorso sui cambiamenti apportati dall'imam Ali su di essa. Quindi abbiamo preso in considerazione le tipologie di tassazione applicate dallo Stato islamico, come l'imposta fondiaria sul demanio statale (kharàg); l'imposta personale (gizya) sui non musulmani della Gente del Libro, la questua (zakàt), sui redditi eccedenti ai bisogni dei musulmani, da rilevare su base annuale; le spoglie (fay'), ovvero i beni ottenuti dai musulmani senza combattere, il bottino (ghanàim), ovvero i beni conquistati dai musulmani combattendo contro nemici; la decima ('ushr), divisa in due categorie: la decima terriera, ovvero una percentuale calcolata sulla base dei terreni posseduti dai musulmani, e la decima commerciale, calcolata sui redditi da commercio. Queste tipologie di tassazione sono state esaminate secondo il metodo adottato nel descrivere il Bayt al-Màl, con una analisi del metodo di esizione e di erogazione delle imposte all'epoca del Profeta (PBL), quindi la loro evoluzione e le prime aggiunte e innovazioni sotto i primi tre califfi, e gli sviluppi e le riforme addottate nell'era dell'imam Ali. Il terzo capitolo è, invece, un esame delle voci di spesa dello Stato islamico, con una descrizione delle politiche statali di distribuzione di tali risorse, politiche che variano con il variare dei periodi storici, a partire dall'epoca del Profeta (PBL) e i primi tre califfi, per poi passare a discutere delle riforme apportate dal califfo Ali sulle politiche di spesa dello Stato islamico. Tale capitolo è forse uno dei più importanti della ricerca, in quanto i cambiamenti adottati dall'imam Ali nella distribuzione dei salari dei musulmani impiegati presso lo Stato islamico (ambito in cui innoverà fortemente rispetto ai califfi suoi predecessori, introducendo un elemento di uguaglianza per tutti i musulmani nell'accesso agli emolumenti statali) sarà uno delle cause fondamentali della rivolta affrontata dal califfato di Ali, in quanto la politica di eguaglianza sociale e finanziaria da lui promossa susciterà la protesta di alcuni beneficiari delle politiche finanziarie precedenti. Il capitolo esamina anche le altre voci di spesa introdotte dall'imam Ali, come la previdenza sociale e altre pratiche di assistenza, oltre alle spese pubbliche relative alla riforma agraria e le campagne di urbanizzazione del territorio. Il quarto capitolo è, invece, incentrato sull'amministrazione dei beni nell'epoca del califfato di Ali bin Abi Talib, con in primo piano la suddivisione amministrativa delle province islamiche e le modifiche da lui apportate nell'amministrazione finanziaria, tramite la scelta di un gruppo di governatori e preposti famosi per la loro onestà e competenza nell'amministrazione delle risorse statali, e l'allontanamento dai posti di amministrazione finanziaria di tutti gli elementi di corruzione. Quindi vi è la descrizione dei requisiti posti dal califfo Ali stesso per la scelta di tali funzionari, dall'esperienza amministrativa alla competenza, alla fedeltà allo Stato e alle sue politiche. Quindi si passa ai mezzi di controllo amministrativo messi in essere dal califfo Ali all'interno del sistema di governo dello Stato islamico, compreso il sistema di ispezioni nelle province islamiche, il controllo popolare concesso dal califfo al consesso dei Musulmani e degli altri cittadini dello Stato sui funzionari governativi all'interno dei propri territori, e l'istituzione del sistema di ispettori segreti governativi ('uyùn), qualcosa che ricorda molto da vicino il moderno sistema di intelligence. L'elaborazione dei primi due capitoli è pressoché completata, mentre si è provveduto ad una prima stesura completa dei capitolo terzo e quarto. L'operazione di aggiunta e approfondimento di informazioni è ancora in corso, così come la modifica e lo spostamento di alcuni paragrafi. Siamo comunque riusciti a reperire un buon numero di ottime fonti storiche sufficienti alla stesura della ricerca, di cui prevediamo di completare a breve anche gli ultimi capitoli in maniera definitiva.
Background: Stroke is a neurological deficit resulted from a sudden decline in blood flow to a localized area of the brain. Worldwide someone every two seconds complain from a symptomatic stroke. According to American Stroke Association 2014, worldwide prevalence was 33 million strokes in 2010 which represent 11.13% of total deaths worldwide. Aim of the study: the study aims to assess the quality of life of cerebrovascular stroke patients. Subject& Methods: a descriptive research design was followed, the study was held in in Al-Hussein Hospital, (80 adult patients). Result: the main result of study revealed that, there was a highly significant relation between socio-demographic characteristics and the patients QOL especially age, employment status, and the monthly income, the overall QOL (P<0.05). Conclusions: There were a significants relation between socio-demographic characteristics and the patients QOL especially age, employment status, and monthly income, the overall QOL (P<0.05). Recommendation: the study recommended that, design health education program to raise stroke patient QOL, design program to improve care giver attitude toward stroke patient, collaborative efforts among the governmental agencies to improve the educational level of the citizens, further studies to examine QOL on larger group of patients to generalize the results.
Being economical policymaker, Government of Jordan claims that public debt has been used mainly to finance productive investment which is expected to enhance economic growth. To investigate the effect of public debt on growth using the per capita income approach, the study augments a growth and debt specifications based on conditional convergence by adding several growth variables. This paper examines the impact of public debt on the performance of the Jordanian economy using new econometric techniques that provide appropriate procedures for estimation and inference. Empirical evidence shows that population growth and public debt have played very crucial role towards economic growth in Jordan. It shows that public debt has promoted economic growth, while population growth has hindered it. Thus, if Jordan is hoping to attain sustained economic growth, positive effect of public debt should be maintained while negative effect of population growth should be reduced.
In: • Khasharmeh, H. A. and Desoky, A. M. (2018). Does the Provision of Non-Audit Services Affect Auditor Independence and Audit Quality? Evidence from Bahrain, Asian Academy of Management Journal of Accounting and Finance, Vol. 14, No. 1, pp. 25-55. (DOI: https://doi.org/10.21315/aamjaf2018.14.1.2
Recently, with the development multimedia technologies and wireless telecommunication, Voice over Internet Protocol, becomes widely used in communication between connecting people, VoIP allows people that are connected to the local network or the Internet to make voice calls using digital connection instead of based on the analog traditional telephone network. The technologies of Internet doesn't give any security mechanism and there is no way to guarntee that the voice streams will be transmitted over Internet or network have not been intercepted in between. In this paper, VoIP is developed using stream cipher algorithm and the chaotic cryptography for key generator. It is based on the chaotic maps for generating a one-time random key used to encrypt each voice data in the RTP packet. Chaotic maps have been used successfully for encryption bulky data such as voice, image, and video, chaotic cryptography has good properties such as long periodicity, pseudo-randomness, and sensitivity to initial conditions and change in system parameters. A VoIP system was successfully implemented based on the on ITU-T G.729 for voice codec, as a multimedia encoding of Real-time Transport Protocol payload data, then, apply a proposed method to generate three-mixed logistic chaotic maps [1] and then analysis the encryption/ decryption quality measures for speech signal based this method. The experimental work demonstrates that the proposed scheme can provide confidentiality to voice data with voice over IP performance quality, minimum lost in transmitted packet, minimum average delay, and minimum jitter.