Joe Soss, Richard C. Fording, Sanford F. Schram. Disciplinare i poveri. Paternalismo neoliberale e dimensione razziale nel governo della povertà
In: Cambio: Rivista sulle Trasformazioni Sociali, Band 12, Heft 24, S. 181-183
ISSN: 2239-1118
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In: Cambio: Rivista sulle Trasformazioni Sociali, Band 12, Heft 24, S. 181-183
ISSN: 2239-1118
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Nel 2017 cadeva il centenario della nascita di Franco Fortini (10 settembre 1917 – 28 novembre 1994). Certamente Franco Lattes, in arte Fortini, nato a Firenze, ma vissuto a Milano per quasi cinquant'anni, fino alla morte, è stato uno dei massimi protagonisti del Novecento letterario e culturale, italiano e non solo: come critico letterario, saggista militante a 360°, traduttore da più lingue (memorabili, fra le molte altre, le traduzioni delle poesie di Brecht, del Faust di Goethe, di La fugitive di Proust), poeta fra i maggiori del secolo, narratore, ma anche insegnante, consulente editoriale, persino autore di canzoni e copywriter. È quasi impossibile trovare altri intellettuali che, come lui, abbiano saputo affrontare la realtà del mondo e della cultura a 360°, passando, sempre con lucidissima intelligenza e competenza profonda, da raffinate indagini su testi letterari a saggi sulle dinamiche politiche e sociali del XX secolo, dalla poesia alla narrativa, dal lavoro editoriale a quello nella scuola e nell'università. Il volume che avete sotto gli occhi raccoglie gli Atti del convegno Franco Fortini e le istituzioni letterarie, tenutosi all'Università degli Studi di Milano il 24 e 25 ottobre 2017, organizzato, con il coordinamento scientifico di Edoardo Esposito, Luca Daino, Laura Neri e di chi scrive, dal Dipartimento di Studi Letterari, Filologici e Linguistici e dal Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e Studi Interculturali, con la collaborazione della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e del Centro APICE di Unimi. La scadenza del centenario ha fortunatamente mostrato una persistente attenzione all'opera di Fortini, generando numerose iniziative in suo onore: come, oltre a quella milanese, il convegno dell'Università di Torino Franco Fortini: leggere e scrivere poesia, quello dell'Università di Siena su Franco Fortini e la traduzione, quello dell'Università di Padova Fortini '17 e altre ancora.
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The contributions that make up this volume come from a joint project of the Department of Literary, Philological and Linguistic Studies and the Department of Foreign Languages and Literature of the University of Milan already entitled The debate of magazines in the age of modernism, which has it culminated in two days of seminar work - January 28, 2015 and January 28, 2016 - which was also attended by foreign scholars. First of all, we talked about magazines, magazines of the early twentieth century or the first half of the twentieth century, and this was the scope of our investigation because, as is known, it is mostly in the periodical press that they are first being elaborated and then showing - at least in the period we have been referring to - the ferment of a literature that is influenced by a part of the political and social tensions that lead to the world war or that immediately follow it, and that on the other hand wants to be an expression of that spiritual upheaval and conscience that begins with Nietzsche and with Freud and that from symbolism reaches futurism and the various manifestations that are intended to be grouped together or return today to be summarized precisely with the term 'modernism'. Through the magazines we talked about this modernism and the documents of a 'avant-garde' literature and art that was still in search of its own definition and that found on the periodic sheets a first expression and determination, a meeting place, where the need for a debate and a confrontation was manifested.
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"I contributi che formano questo volume nascono da un progetto congiunto del Dipartimento di Studi Letterari, Filologici e Linguistici e del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell'Università degli Studi di Milano già intitolato Il dibattito delle riviste nell'età del modernismo, che ha avuto il suo culmine in due giornate di lavoro seminariale – il 28 gennaio 2015 e il 28 gennaio 2016 – cui hanno partecipato anche studiosi stranieri. Si è parlato, anzitutto, di riviste, di riviste del primo Novecento o della prima metà del Novecento, ed è stato questo l'ambito della nostra indagine perché, come è noto, è per lo più sulla stampa periodica che si vanno prima elaborando e poi manifestando – almeno nel periodo cui ci siamo riferiti – i fermenti di una letteratura che risente da una parte delle tensioni politiche e sociali che portano alla guerra mondiale o che immediatamente la seguono, e che dall'altra parte vuole essere espressione di quel rivolgimento spirituale e coscienziale che comincia con Nietzsche e con Freud e che dal simbolismo giunge al futurismo e alle varie manifestazioni che si sono volute raggruppare o tornano oggi ad essere riassunte appunto con il termine di 'modernismo'. Attraverso le riviste abbiamo parlato di questo modernismo e dei documenti di una letteratura e di un'arte 'd'avanguardia' che era ancora alla ricerca della propria definizione e che proprio sui fogli periodici trovava una prima espressione e determinazione, un luogo di incontro, dove si manifestava la necessità di un dibattito e di un confronto".
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The relative hegemony of land rentiers and real estate developers over the process of urban socio-economic reproduction is a defining characteristic of the "collusive regime" of Rome. Through the analysis of a case study, we tried to establish if the realisation of Urban Development Projects in this regime favours the unequal distribution of the benefits deriving from urban development. Applying a neo-Gramscian lens to urban political economy, we identified an interpretative model for explaining the role of UDPs in the urban regime of Rome. First, UDPs are suitable occasions for realising accumulation strategies based on the capture of rent gaps and the valorisation of urban assets. Second, the actors involved in UDPs mobilise ideational and material resources for gathering consensus for a project, that rewards their specific interests, by framing their investment as the best solution for localised collective needs. UDPs in Rome, therefore, facilitate the concentration of benefits and the generalisation of costs of urban development. Our research contributes to the understanding of Rome's fragile trajectory of growth and offers insights on the mechanisms reinforcing unequal urban development.
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