Augusto Del Noce: filosofo della politica
In: Biblioteca di cultura politica europea
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In: Biblioteca di cultura politica europea
In: Atti della Accademia Nazionale dei Lincei
In: memorie ser. 8/Classe di Scienze morali, storiche e filologiche
In: The Pacific review
ISSN: 1470-1332
The 'China threat' has been identified as an important driver of Japan's security agenda and discourse. The threat posed by China has been discussed either as a given factor determining the trajectory of Tokyo's security approach, as a product of identity construction, or as an expression of securitizing processes that facilitate institutional and policy change. This paper contributes to this debate by offering an alternative explanation of the process through which the Abe government constructed China as a threat. Building on securitization theory, the paper examines the modes and strategies employed by the Abe Administration to successfully securitize China. The paper argues that, while Beijing was labeled a 'concern' rather than an 'existential threat,' it was still securitized through a process of securitization that involves an association with those domains in which China engages assertively, namely the maritime commons. The paper suggests calling this type of securitizing pattern 'transversal securitization' and explores how this indirect strategy allowed the Abe government to pragmatically pursue its objectives both domestically and at the international level. (Pac Rev / GIGA)
World Affairs Online
In: The Pacific review, Band 37, Heft 1, S. 147-180
ISSN: 1470-1332
SSRN
In: Journal of Asian security and international affairs: JASIA, Band 8, Heft 3, S. 436-439
ISSN: 2349-0039
Victor Teo. 2019. Japan's Arduous Rejuvenation as a Global Power: Democratic Resilience and the US–China Challenge. Singapore: Palgrave Macmillan. 242 pp. ISBN 978-981-13-6189-0.
In: New global studies, Band 14, Heft 2, S. 213-216
ISSN: 1940-0004
Dell'Era Tommaso, La missione biologica Sagan-Omo di Edoardo Zavattari del marzo-ottobre 1939 I. Preparazione, svolgimento, relazioni e rendiconto (fine 1938-dicembre 1939), «Giornale di Storia», 11 (2019), 31, pp. 1-70 https://www.giornaledistoria.net/wp-content/uploads/2020/05/Dell-Era_La-missione-biologica-Sagan-Omo-di-Edoardo-Zavattari-del-marzo-ottobre-1939-1.pdf Questo contributo suddiviso in più parti è dedicato alla ricostruzione della missione biologica Sagan-Omo, realizzata tra il marzo e l'ottobre 1939 da Edoardo Zavattari, sulla base di materiale in gran parte inedito proveniente dal suo archivio privato e da altri fondi. La prima parte si concentra sulle fasi della preparazione e dello svolgimento, attraverso le relazioni, della missione stessa, collocata nel suo contesto coloniale, razzista e istituzionale di riferimento e nel quadro della visione scientifica di Zavattari (la biologia politica coloniale). I testi qui pubblicati, quasi tutti per la prima volta, costituiscono un contributo di rilevante importanza alla valutazione dell'apporto fornito dalla ricerca scientifica e universitaria italiana alle politiche del regime fascista.
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Dell'Era Tommaso, Contributo sulla formazione della biologia politica coloniale di Edoardo Zavattari I – Il contesto familiare e la laurea in Medicina e Chirurgia (1883-1908), «Giornale di Storia», 10 (2018), 28, pp. 1-10 https://www.giornaledistoria.net/wp-content/uploads/2019/04/GdS_DellEra_Nota_su_ZAVATTARI_1.pdf Questo contributo suddiviso in più parti è dedicato alla ricostruzione del profilo di Edoardo Zavattari sulla base di materiale inedito proveniente dal suo archivio privato e da altre fonti. La prima parte è dedicata alla sua formazione e ai suoi studi universitari in Medicina a Torino fino alla laurea conseguita nel 1908. Particolare attenzione viene dedicata alle figure dei docenti di Zavattari e alle possibili e reali influenze che ebbero sul corso della sua formazione scientifica e accademica, a cominciare da Lorenzo Camerano. Sin dai primi anni di studio a Medicina, infatti, si può rilevare l'orientamento di Zavattari verso la zoologia.
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Abstract STUDY OBJECTIVE: To provide a comprehensive assessment of Swiss hospital disaster preparedness in 2016 compared to the 2006 data. METHODS: A questionnaire regarding hospital preparedness in 2016 was addressed to all heads responsible for Swiss emergency departments (EDs). The survey was initiated in May 2016 and finalised in December 2016. RESULTS: Of the 107 ED included, 83 (78%) returned the survey. Overall, 76 (92%) hospitals had a plan in case of a massive influx of patients, and 76 (93%) in case of an accident within the hospital itself. There was a lack in preparedness for specific situations: less than a third of hospitals had a specific plan for NRBC+B patients: Nuclear/Radiological (14; 18%), Biological (25; 31%), Chemical (27; 34%), and Burns (15; 49%), and 48 (61%) of EDs had a decontamination area. Furthermore, less than a quarter of hospitals had specific plans for the most vulnerable populations during disasters such as seniors (12; 15%) and children (19; 24%). CONCLUSIONS: The rate of hospitals with a disaster plan has increased since 2006, reached a level of 92%, but the Swiss health care system remains vulnerable to specific threats like NRBC. The lack of national legislation and Federal funds aimed at fostering hospitals' preparedness to disasters may be the root cause to explain the vulnerability of Swiss hospitals regarding disaster medicine.
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Questo volume ricostruisce il procedimento di epurazione al quale fu sottoposto Sabato Visco nel periodo immediatamente successivo alla liberazione di Roma nel 1944, attraverso l'analisi storica e la presentazione di documenti e testi inediti relativi alla vicenda professionale ed esistenziale del fisiologo. Visco, professore ordinario di Fisiologia generale all'Università di Roma, comparve quale firmatario del Manifesto della razza del 1938 e fu a capo dell'Ufficio Razza del Ministero della Cultura Popolare dal 1939 al 1941, oltre a rivestire numerose cariche accademiche e di natura politica durante il regime. La vicenda della sua epurazione, che terminò con il reintegro del fisiologo in tutte le posizioni precedentemente occupate, rappresenta un caso di particolare rilevanza, utile a fornire un contributo alla valutazione dell'andamento generale del processo di epurazione in Italia e all'analisi della percezione che le principali forze antifasciste ebbero della persecuzione razzista e antisemita del fascismo italiano, oltre che dell'eredità lasciata da questa parte della nostra storia al dopoguerra in un settore particolarmente vitale quale quello dell'insegnamento e della ricerca universitaria. Il volume è costituito da un lungo saggio introduttivo (che rappresenta un aggiornamento di un lavoro precedente con un intero paragrafo nuovo e originale) e da un'appendice di oltre trenta documenti inediti e originali provenienti da vari archivi pubblici e privati.
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Monografia di 555 pp. ; Il volume ricostruisce, da una prospettiva di analisi critica di filosofia della politica, il percorso storico ed esistenziale del pensatore russo, collocandolo nel suo contesto politico e filosofico e individuando i nuclei fondamentali del suo pensiero con particolare attenzione alla concezione della rappresentanza politica. Boris Nikolaevic Čičerin (1828-1902), noto come un liberale conservatore, è considerato il maggiore teorico russo del liberalismo classico in una versione che risente dell'influenza della filosofia del diritto hegeliana. Čičerin è uno dei fondatori della "scuola statalista" della storiografia russa, che individua nello Stato l'agente primario della storia russa, per la maggiore autonomia e il potere più forte nell'ambito delle relazioni sociali rispetto a quanto avvenuto in occidente. La sua concezione si sviluppa a partire dalla difesa della monarchia assoluta verso la definizione di una monarchia costituzionale basata sull'autogoverno locale e sulla rappresentanza popolare. Autore di una storia delle dottrine politiche in cinque volumi, di un trattato sulla rappresentanza popolare, di due volumi sul tema del rapporto tra Stato e proprietà, di un corso di scienza politica e di un ampio saggio sulla filosofia del diritto, Čičerin presenta nelle sue opere la combinazione di tre prospettive di analisi della politica: la filosofia della politica, la storia delle istituzioni e la storia delle dottrine politiche. È proprio questo carattere originale della sua riflessione che determina l'importanza, sia da un punto di vista teorico, sia da un punto di vista storico, della sua figura nell'ambito del liberalismo russo. Il suo contributo teorico al tema della rappresentanza è segnato dalla prospettiva del conservatorismo liberale, che può essere individuata come la caratteristica fondamentale del pensiero di Čičerin.
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In: Creativity and Innovation Management, Band 23, Heft 2, S. 137-154
SSRN
In: Asian politics & policy: APP, Band 16, Heft 2, S. 191-208
ISSN: 1943-0787
AbstractDebates on allies' contributions to alliances focus mainly on the material dimension. Accordingly, smaller partners are often belittled for failing to contribute their fair share to their defensive alliances with more powerful allies. While acknowledging that junior partners' contributions do not match the same level of material capabilities provided by a more significant power like the United States, this study highlights the importance of other intangible contributions. We argue that defensive alliances during peacetime require a crucial, albeit overlooked, ideational contribution by all allies. We examine the US–Japan and ANZUS alliances to explore the process through which junior partners advance the interests of an alliance through ideational contributions. Our findings reveal that Japan and Australia contribute to their respective alliances with the United States by mobilizing fundamental ideas and norms that sustain and promote a specific global order and security vision. We maintain that such intangible contributions are necessary for alliance success.
In: Asian politics & policy: APP
ISSN: 1943-0787
World Affairs Online