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Storie di ordinario precariato
In: Rassegna sindacale. Quaderni, Band 14, Heft 1, S. 179-198
ISSN: 1590-9689
Combattere il precariato con l'autonomia
In: Le nuove ragioni del socialismo: mensile di cultura e politica riformista ; mensile del Movimento per le Ragioni del Socialismo, Band 7, Heft 71, S. 19-20
L'Oceano Pacifico del precariato ribelle
In: Posse: politica, filosofia, moltitudini, Heft 3, S. 24-27
Storia e coscienza del precariato: servi e signori della globalizzazione
In: Tascabili
Tra formazione e lavoro. Il precariato istituzionalizzato degli psicologi psicoterapeuti
In: Sociologia del lavoro, Heft 133, S. 84-95
Inspira e cospira. Forme di auto-organizzazione del precariato in Italia
In: Sociologia del lavoro, Heft 123, S. 163-176
Lo scenario del mercato del lavoro a cui assistiamo oggi in Italia è composto da una progressiva proliferazione di contratti non standard. Ciň comporta in primo luogo un problema di cittadinanza e di welfare, a causa della minore o semi-inesistente possibilitŕ di accesso ai diritti sociali che queste forme di impiego consentono (ai diritti pensionistici, ai congedi retribuiti di malattia, maternitŕ, disoccupazione, ecc.). A fronte di questa situazione di severa precarietŕ ed assenza di accesso alle risorse del welfare, tuttavia, nel corso degli ultimi dieci anni l'Italia ha visto la nascita ed il consolidamento di un articolato movimento sociale di contrasto alla precarietŕ agito in prima persona proprio dalla generazione più duramente colpita dal processo di deregolamentazione del mercato del lavoro: giovani, donne e "cognitari". Questo movimento in prima battuta ha concentrato i propri sforzi nella riscrittura del lessico e dell'immaginario simbolico sul lavoro, nel tentativo di consolidare i precari come soggettivitŕ collettiva oltre le sue tradizionali rappresentazioni. Negli ultimi anni, tuttavia, a questo processo di "autorappresentazione" va affiancandosi un processo di "auto-rappresentanza": una fattiva auto-organizzazione di precari nel gestire le conflittualitŕ sui luoghi di lavoro. In uno scenario di sfiducia nei confronti dei partiti e dei sindacati nell'affrontare la questione della precarietŕ, infatti, questi movimenti dimostrano una scarsa attitudine alla delega del conflitto, promuovendo invece modalitŕ di azione fondate sul modulo organizzativo della rete, sulla condivisione dei saperi e sulla rappresentanza diretta. Obiettivo di questo articolo è esplorare criticamente due esperienze di auto-organizzazione di lavoratori e lavoratrici precari/e, in relazione all'attuale crisi della rappresentanza attraversata dalle tradizionali organizzazioni sindacali, soprattutto per quanto riguarda i giovani lavoratori e i rapporti di lavoro non standard.
Storia, precariato e criminalità. La narrativa italiana racconta la politica contemporanea
Recensione di: Claudia Boscolo e Stefano Jossa (a cura di), Scritture di resistenza. Sguardi politici dalla narrativa italiana contemporanea, Roma, Carocci Editore, 2014, 204 p. ISBN: 9788843074143, € 16,00.
BASE
Storia, precariato e criminalità. La narrativa italiana racconta la politica contemporanea
Recensione di: Claudia Boscolo e Stefano Jossa (a cura di), Scritture di resistenza. Sguardi politici dalla narrativa italiana contemporanea, Roma, Carocci Editore, 2014, 204 p. ISBN: 9788843074143, € 16,00.
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Dal precariato alla vita in strada: i giovani senza dimora a Napoli
In: Sociologia del lavoro, Heft 138, S. 103-120
Terzo settore: l'antropologia esistenziale delle nuove generazioni tra precariato e innovazione sociale
In: Democrazia e diritto: trimestrale dell'CRS, Band 39, Heft 4, S. 79-96
ISSN: 0416-9565
Prayers of the Precariat? The Political Role of Religion in Precarious Times ; Orações do Precariato? O papel político de religião em tempos precários
This article presents and discusses Guy Standing's use of the concept the 'precariat,' and its possible usefulness when analyzing the role of religion in present political crises. Combining the classic Marxist concept of the 'proletariat' with diverse experiences of precariousness in a globalized world such as social exclusion, part-time and insecure work, and migration, the term 'precariat' is presented as a suggestive socio-analytic tool. Standing's use of this neologism is also criticized, however, in particular for signaling certain social groups as 'dangerous', thus arguably revealing an implicit, Eurocentric and colonizing bias. Neither Standing nor his critics address the role of religion in a relationship with the precariat. Hence, referring to the sociological work of Inglehart and Norris on the increasing relevance of religiosity in precarious living conditions, this article poses the challenge of analyzing in what ways different kinds of religiosity (fundamentalist, charismatic, liberationist) may be seen to affect the precariat and political processes to overcome precarization. ; Este artigo apresenta e discute o uso de Guy Standing do conceito "precariato" e sua possível utilidade ao analisar o papel da religião nas atuais crises políticas. Combinando o conceito clássico marxista do "proletariado" com várias experiências de precariedade num mundo globalizado como exclusão social, trabalho de tempo parcial ou inseguro, e migração, o termo "precariato" é apresentado como uma ferramenta socioanalítica sugestiva. O uso de Standing desse neologismo, porém, também é criticado, em particular, por apontar certos grupos sociais como "perigosos", assim indiscutivelmente revelando um viés implícito, eurocêntrico e colonizador. Nem Standing nem seus críticos abordam o papel da religião em um relacionamento com o precariato. Portanto, referindo-se ao trabalho sociológico de Inglehart e Norris sobre a crescente relevância da religiosidade nas condições precárias de vida, este artigo coloca o desafio de analisar de que maneiras tipos diferentes de religiosidade (fundamentalista, carismático, libertacionista) podem ser vistos como afetando os processos políticos e de precariato para superar a precarização.
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