University of Illinois Library bookplate "From the library of Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, purchased 1921" on the inside front cover. ; Original cover included. ; Dedication signed: P. Giuseppe Ghiringhelli. ; Mode of access: Internet.
La L. 212/2000 - Statuto dei diritti del Contribuente che costituisce la prima ( e unica) legge fiscale generale nel panorama giuridico italiano: Il sistema fiscale italiano è stato costruito dal legislatore Costituzionale sulla base dei principi di solidarietà ( art. 2) sistema fiscale italiano capacità contributiva (art.53), riserva di legge ( art. 23), uguaglianza ( art.3). Esso, nella pratica, è invece stato condizionato dalla necessità, sempre più impellente, di assicurare un determinato livello di gettito fiscale alle casse erariali. Ciò ha determinato il progressivo primato dell'interesse fiscale rispetto alle ragioni del contribuente che si è manifestato sia attraverso la posizione di supremazia della Amministrazione fiscale nei confronti dei contribuenti sia attraverso una produzione legislativa confusa e poco chiara. L'allontanamento del sistema fiscale dal suo modello costituzionale ha reso il sacrifico tributario sempre meno comprensibile ai soggetti chiamati a sopportarlo, ossia i cittadini-contribuenti.ci In questo contesto si inserisce la L. 212/2000 - Statuto dei diritti del Contribuente: essa intende recuperare i principi costituzionali traducendoli in limiti sia per Legislatore che per la Amministrazione al fine di ridisegnare i rapporti tra tutti i soggetti convolti nel sistema fiscale in particolare modo restituendo la centralità al ruolo del cittadino-contribuente. "Riportando" il sistema tributario italiano verso il modello costituzionale lo Statuto intende essere uno strumento per garantire una effettiva attuazione delle regole costituzionali e costruire in tal senso un sistema fiscale più "giusto". A circa due decenni dalla sua entrata in vigore la L. 212/2000 ha sicuramente segnato una rottura col passato e dato inizio ad una inversione di rotta ma non può affermarsi che l'intento riformatore che accompagnò la sua adozione sia stato portato a compimento
Le celebrazioni delle due Carte costituzionali italiane del 1848 e del 1948 rappresentano un'occasione per verificare la loro tenuta nel tempo. Attraverso un'analisi dei discorsi istituzionali che si sono tenuti nelle ricorrenze più importanti, delle feste, dei monumenti a esse dedicati è infatti possibile tracciare un quadro esaustivo della loro importanza e centralità nell'ordinamento giuridico e nella società civile. In altre parole, una ricostruzione della teologia politica che riguarda i due testi costituzionali permette di comprendere il loro impatto sulla cittadinanza e sulle istituzioni e in sintesi il loro valore intrinseco. Se è vero che le celebrazioni fondano e legittimano il mito, lo studio di queste e dei riti che accompagnano gli anniversari delle due Costituzioni può costituire l'occasione per comprendere la loro tenuta nel tempo e quanto esse abbiano svolto nei diversi periodi della loro vigenza il ruolo di miti fondativi della comunità politica.
Il lavoro indaga la qualità costituzionale della riflessione gobettiana e i possibili lasciti di questa riflessione alla transizione repubblicana e alla stagione costituente. Gobetti manifesta un approccio critico e realista alle questioni costituzionali e una visione garantistica e democratica dell'idea di libertà, concepita come lo spazio di una continua rivendicazione di autonomia. Su queste basi, Gobetti elaborò una critica del Risorgimento, dello Statuto albertino e del fascismo che investe questioni costituzionali di primo piano, indagandole alla luce dei limiti e delle insufficienze della nostra formazione nazionale. La sua immediata e intransigente opposizione a una dittatura e a una certa "idea di italiano" esercitò un forte ascendente sulla Resistenza e sulla stagione costituente, e la sua traiettoria intellettuale continua a sollecitare l'attenzione degli studiosi del diritto e della storia costituzionale. ; The paper examines the constitutional quality of Gobetti's studies and their possible legacy throughout the republican transition and the Constituent phase. Gobetti expressed a critical and realistic attitude towards the various constitutional issues, and a democratic idea of liberty, centered on the protection of civil rights and conceived as the space for an ongoing demand of autonomy. On these bases, Gobetti developed a critic of the Risorgimento, the Statuto Albertino and Fascism which touches a number of fundamental constitutional issues, analyzing them in light of the limits and the flaws of our national development. His immediate and uncompromising opposition against a dictatorship and a certain "idea of Italianness" was very influential in the Resistance and the Constituent process, and his intellectual trajectory still attracts the attention of scholars of law and Constitutional history.
Il lavoro analizza la recente riforma dello Statuto della Corte di giustizia dell'Unione, in vigore dal 1° maggio 2019. L'A. esamina la richiesta della Corte del marzo 2018, il parere della Commissione del luglio 2018 e il testo infine approvato dal legislatore dell'Unione nell'aprile 2019. L'esame si colloca nel più ampio contesto della precedente riforma dello Statuto del 2015 che ha portato al raddoppio del numero dei giudici del Tribunale e della scelta della Corte, del dicembre 2017, di non trasferire (almeno per il momento) la competenza pregiudiziale al Tribunale «in determinate materie previste dallo Statuto». L'A. evidenzia come, nonostante il ridimensionamento della proposta originaria (viene infatti rimandata l'analisi dell'opportunità di trasferimento al Tribunale della competenza di alcune procedure di infrazione), le modifiche introdotte al Protocollo n. 3 presentino alcune criticità, specie con riguardo al nuovo meccanismo di filtro delle impugnazioni delle decisioni del Tribunale. ; The article analyses the recent reform concerning the Statute of the CJEU, in force since 1 May 2019. The Author examines the request of the ECJ of March 2018, the opinion of the Commission of July 2018 and the text finally approved by the EP and the Council in April 2019. The analysis is placed in the broader context of the previous reform of the 2015 of the Statute which led to the doubling of the number of judges of the General Court, keeping in due consideration the choice of the ECJ, of December 2017, not to transfer (at least for the time being) the preliminary ruling jurisdiction to the General Court "in specific areas laid down by the Statute". Having regard to the ambitious proposal by the ECJ, which also contemplated the transfer of certain categories of infringement proceedings to the General Court, the contribution singles out some criticalities of the final amendments to Protocol No. 3, especially with regard to the new filter mechanism of appeals against the judgments of the General Court.