Starting with its title, Key's (2016) target article advocates the view that fish do not feel pain. The author describes the neuroanatomical, physiological and behavioural conditions involved in the experience of pain in humans and rodents and confidently applies analogical arguments as though they were established facts in support of the negative conclusion about the inability of fish to feel pain. The logical reasoning, unfortunately, becomes somewhat incoherent, with the arbitrary application of the designated human criteria for an analogical argument to one animal species (e.g., rodents) but not another (fish). Research findings are reported selectively, and questionable interpretations are invoked to support the author's position. In this commentary, I briefly examine two of the analogies presented in Key's target article and highlight the role (and consequences) that personal opinions and preconceptions have in issues concerning human ethical responsibilities toward the welfare of non-human species.
In this article, I endeavor to recount the odd history of how we have come to perceive plants like we do, and illustrate how plants themselves perceive and sense the world and, most importantly, what they can tell us about Nature. Through examples of the ingenious ways plants have evolved to thrive, I engage the idea that our modern society is afflicted by a severe disorder known as plant blindness, a pervasive condition inherited from our forefather Aristotle and accountable for the current state of vegetal disregard and hence environmental dilapidation. I propose that the solution to this state of affairs rests in a radical change of perspective, one that brings the prevailing, yet defective, Aristotelian paradigm together with its expectations on how Nature should behave to an end. Enacted, such change releases us into a new experience of reality, where the coherent nature of Nature is revealed.
La pianificazione territoriale e le sue specificazioni per settore e per scala (pianificazione urbanistica, progettazione urbana, programmazione integrata, etc.) hanno da tempo fatto ricorso ai sistemi automatizzati di acquisizione e gestione dei dati i Geographical Informations Systems (GIS). L apporto che i GIS hanno fornito alle scienze del piano è assai vario. Nella maggior parte dei casi esso è stato impiegato come strumento per la raccolta e la gestione dei dati in forza della possibilità di assegnare a ciascun oggetto del territorio, rappresentato o tradotto in formato digitale, coordinate geografiche e proprietà discrete, in modo da renderlo adatto alla archiviazione in database relazionali utili alla costruzione di carte tematiche dalla cui sovrapposizione è possibile costruire il parterre di informazioni di volta in volta necessarie alle scelte di piano. Il dibattito sulla automazione delle informazioni ha interessato tanto aspetti etici e professionali dell approccio al territorio coinvolgendo questioni profonde quali quelle del controllo sociale e della violazione della privacy. Diverse professionalità e competenze si sono confrontate nella definizione di modalità d uso e protocolli di gestione dell informazione geografica la quale consente i accrescere le performance della macchina amministrativa e più in generale del territorio. Il GIS è stato utilizzato ampiamente come strumento di rappresentazione, funzione che ha prevalso fino ai nostri giorni. Ultimamente anche il campo delle analisi economiche e immobiliari ha trovato nel GIS una strumentazione di primaria importanza per la definizione di una base valutativa e decisionale. La sperimentazione condotta nella presente ricerca sulla base della letteratura GIS criticamente analizzata nella prima parte, intende fornire una interpretazione diversa del GIS nella pianificazione, evidenziando tra le principali funzioni dei sistemi informativi territoriali quella progettuale. A tal fine, e con riferimento ad un caso di studio che riguarda una porzione della città di Catania soggetta alla revisione dello strumento urbanistico e alla applicazione di forme di perequazione e compensazione urbanistica, si è collegato il GIS con il foglio di calcolo in modo da costruire un sistema bidirezionale di implementazione dei dati e restituzione dei risultati. Il lavoro è consistito nella costruzione di un modello di valutazione Costi-Ricavi del potenziale perequativo dell area di studio e nel collegamento dei valori numerici al database del GIS. Il modello consente di agire sulle singole unità edilizie e gli oggetti urbani attraverso un sistema di input che è contemporaneamente sia grafico sia numerico e che riguarda la forma, la posizione la destinazione e le qualità che caratterizzano questi oggetti calcolandone costi, i valori di mercato, e gli oneri concessori straordinari in modo da potere dimensionare adeguatamente gli eventuali incrementi di cubatura per raggiungere i risultati economici desiderati facendo sempre riferimento alla forma del contesto spaziale che genera questi valori.
La presente tesi di dottorato nasce dall esigenza di studiare gli esiti del primo conflitto mondiale a Catania, con particolare attenzione alla partecipazione del clero a questo evento. Si è cercato di sondare, attraverso dati precisi, il reale coinvolgimento dei religiosi alle vicende del conflitto per ricostruire la lettura che questo evento storico ebbe in tali ambienti. La figura dell Arcivescovo Giuseppe Francica Nava di Bontifè (1826-1928) compendia le speranze e il coraggio del popolo dell arcidiocesi etnea: se da un lato si mostrò in totale accordo con le direttive papali, condannando la guerra in ogni sua manifestazione, dall altro si attivò fin da subito per coordinare una serie di iniziative a sostegno dei soldati e delle loro famiglie. La grande guerra, pur nella sua tragicità, fu un occasione di apostolato per la chiesa, per rintuzzare alle frange anticlericali le accuse di disfattismo rivolte ai sacerdoti e le insinuazioni contro Benedetto XV di lavorare segretamente a favore degli Imperi centrali. L intera falange ecclesiastica mostrò sempre e comunque un atteggiamento conforme alle disposizioni del governo nazionale e fu capace di mantenere solido il fronte interno di resistenza anche nei momenti più difficili. La storia generale sulla prima guerra mondiale non può prescindere dall approfondimento delle realtà particolari che hanno contribuito a formarla. Il puzzle di storie locali è in continua evoluzione, e il contributo di ogni singolo studioso serve a dipanare questa matassa che ancora oggi presenta delle lacune. La guerra non fu combattuta solo nelle trincee dai militari, ma fu anche vissuta e condivisa da uomini e donne rimasti nelle retrovie per sostenere la patria in armi. Ricostruire loro storie significa fornire un ulteriore contributo alla storia generale della prima guerra mondiale. Non è mia pretesa riscrivere la storia politica di Catania durante la guerra, poiché altri studiosi lo hanno già fatto, così come non ho nemmeno la presunzione di presentarne una storia prettamente militare, dal momento che questo argomento esula dalle mie competenze e dal mio progetto iniziale. Il mio lavoro, nella fattispecie, si inserisce in un quadro più generale di chiarimento dell atteggiamento del clero di Catania e del suo Arcivescovo durante il primo conflitto mondiale. Il mio obiettivo è quello di lasciar parlare i protagonisti, in ciò fedele all insegnamento del poeta Marziale: Hominem, pagina nostra sapit . I personaggi principali sono tanti, a cominciare dall Arcivescovo Francica Nava per proseguire con i sacerdoti militari, testimoni attenti e operanti della guerra. A loro ho rivolto la mia attenzione, ai loro scritti, ai loro rapporti con la città di Catania e con la Santa Sede.
Une analyse minutieuse des modalités à travers lesquelles la galaxie altermondialiste réalise son antagonisme au système en général et plus particulièrement aux institutions économiques et militaires nationales et supranationales, révèle surtout la manière dont le mouvement altermondialiste concrétise ses instances antagonistes à travers les réseaux sociaux et les contre-sommets, ainsi que sa capacité, d'une part, à mobiliser différents sujets en exerçant souvent de fortes pressions sur les choix des décideurs politiques et, d'autre part, à lancer de grandes campagnes de désinformation, à remplacer les institutions militaires et économiques par d'autres institutions contrôlées par des représentants des organisations laïques et religieuses d'origine pacifiste et altermondialiste.
La ricerca - condotta durante il triennio di partecipazione al XXXI ciclo di dottorato in Scienze Politiche e Sociali - analizza il processo di formalizzazione, introdotto dai recenti interventi riformatori, in materia di responsabilità sanitaria, da ultimo la legge 8 marzo 2017, n. 24, «Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie», al fine di cogliere le possibili ripercussioni in ambito disciplinare nei confronti dell esercente le professioni sanitarie strutturato con qualifica dirigenziale. Obiettivo essenziale dell attività di ricerca è quello di verificare se alla luce delle innovazioni legislative, la violazione delle linee guida sia idonea ad instaurare un procedimento disciplinare a carico del professionista sanitario inadempiente, a prescindere dalla concreta verificazione di un danno al paziente. Questa prospettiva muove da una nuova configurazione dell interesse datoriale, il quale non appare più circoscritto all esecuzione della prestazione sic et simpliciter, ma è strettamente collegato all organizzazione della struttura che si estrinseca anche, e soprattutto, mediante la formazione di atti di indirizzo e strumenti contrattuali connessi alle linee guida formalizzate secondo le indicazioni della l. 24/2017. Nell ambito di una prestazione complessa, così come quella sanitaria, l esecuzione tecnica di una prestazione sanitaria, oggi altamente standardizzata, si intreccia con gli aspetti più squisitamente organizzativi imposti dalla struttura, mediante l emanazione di ulteriori linee guide, diventando un unicum inscindibile per valutare il corretto adempimento della prestazione sanitaria. Di conseguenza, anche il profilo disciplinare ha subìto, di fatto, una metamorfosi, non chiaramente esplicitata nella novella legislativa introdotta, ma desumibile, come si avrà modo di approfondire in prosieguo di trattazione, da un interpretazione coerente con l impianto della riforma. Il tema è osservato da una pluralità di prospettive, tratte non solo dall esperienza didattica universitaria ma, altresì, dall esercizio della professione forense in ambito lavoristico, che ha fornito l opportunità di scandagliare numerosi procedimenti disciplinari, nonché le prassi operative seguite all interno di amministrazioni sanitarie pubbliche e private.
The emotional damage suffered by girls who were victims of family sexual abuse is discussed, and the method and scope of group treatment for these adolescents are outlined. Group treatment neutralizes victims' excessive feelings of guilt and eliminates depression during adult years.
The paper addresses an important long-standing question in regards to the energy efficiency renovation of existing buildings, in this case hotels, towards nearly zero-energy (nZEBs) status. The renovation of existing hotels to achieve a nearly zero-energy (nZEBs) performance is one of the forefront goals of EU&rsquo ; s energy policy for 2050. The achievement of nZEBs target for hotels is necessary not only to comply with changing regulations and legislations, but also to foster competitiveness to secure new funding. Indeed, the nZEB hotel status allows for the reduction of operating costs and the increase of energy security, meeting the market and guests&rsquo ; expectations. Actually, there is not a set national value of nZEBs for hotels to be attained, despite the fact that hotels are among the most energy-intensive buildings. This paper presents the case study of the energy retrofit of an existing historical hotel located in southern Italy (Syracuse) in order to achieve nZEBs status. Starting from the energy audit, the paper proposes a step-by-step approach to nZEBs performance, with a perspective on the costs, in order to identify the most effective energy solutions. Such an approach allows useful insights regarding energy and economic&ndash ; financial strategies for achieving nZEBs standards to highlighted. Moreover, the results of this paper provide, to stakeholders, useful information for quantifying the technical convenience and economic profitability to reach an nZEBs target in order to prevent the expenses necessary by future energy retrofit programs.
Abstract This article recasts agrarian studies' concerns with nature, productivity, and subjectivity through the provocations raised by transgender Marxism. Transgender Marxism has interrogated how normative gender, sexuality, and racial dynamics are inseparable from the material and reproductive matrices required for capital. Critical agrarian studies has a long history of carefully tracing out the political economy of agrarian capitalism and resistance to it. Engaging with the unruly materialisms of transgender Marxism would further the work of critical agrarian studies, particularly in regard to the ways gender and sexuality are taken up in the field. The project of transgender Marxism offers a scathing critique of rights-based recognition, hetero- and homonormativity, apoliticized science, and the ways in which the biological family figures at the heart of capitalist reproduction. Such questions have been taken up in small corners of queer and feminist critical agrarian studies, particularly those rooted in the United States, but transgender Marxism offers a new opportunity to bring together the material and historical concerns of the ways agrarian capitalism takes place and creates conditions for unruly forms of resistance. The article demonstrates their possible interconnectivities by exploring three themes: theories of change, the centrality of gender/sex in the agrarian, and unruly, ungrounded materialisms. While primarily a theoretical intervention, the article draws some insights from the authors' ethnographic work in Paraguay and Colombia to ground the theoretical possibilities in place.
Background. Europe constitutes a major pole of attraction for the migratory fluxes. The migrating population is made up of many different individuals, carrying different projects of life and expectations. The consistence of the phenomena, in few decades, will be responsible for deep changes in the demographic structure of the European population. The purpose of this investigation was to attempt to draw an identikit of migrating people and to evaluate those factors which may be considered important to positively influence the process of stabilization. Moreover, the research tried to evaluate the differences among those migrating people who have recently arrived, still considering this country as a landing shore, and those who have definitely settled in Sicily. Methods. The research was carried out through a 42 items multiple choice answer questionnaire administered to two groups of individuals who were born in a non European Union (EU) country. Individuals, who were still trying to settle (group A), were chosen at random in the streets of the city, while individu- als with a solid and integrated family were chosen at random from the municipality of Palermo, Sicily. To compare the two different groups of individuals Student?s t and Chi square tests were used together with standard descriptive statistics and linear regression analysis. Results. Results seem to indicate that positive factors for integra- tion are years of residence in the same place, support from the family since the very beginning of the migratory project, stable interethnic social structure. What did not seem to constitute determining factors in the territory analysed are: age, gender, country of origin, religion. Higher education levels apparently play a negative role. Child bearing indexes are higher than European levels. Birth rate was use in the attempt of modelling a projection of population growth. Discussion. The collected data brings forth the snapshot of the typical immigrant as a young strong healthy individual, longing to start a family on safe values, who accepts transitory precari- ous living conditions in order to improve them. The major nega- tive factors in the migratory project are those of social nature. Governments have generally adopted a politics of control on entry and of managing the emergency. There is a need for a politics of empowerment and exploitation of the capacity of the migrants. Deep changes occurring in the demographic structure of the European population might influence the social contest. Decrease European birth rate and increasing immigration may create a melting pot, where Europeans may take a role of an endangered species.