L'immagine di un Regno Unito visto come Eden inconsapevole della tragedia che sta per lacerarlo è diffusa, ma piuttosto falsa. L'apparente serenità nasconde una violenza latente e gravi questioni interne e la guerra, quindi, non fa altro che accelerare un processo già in atto. Di tutta la letteratura inglese del Ventesimo secolo, la poesia di guerra sembra, sotto molti punti di vista, una "parentesi" all'interno del panorama letterario. La war poetry è il prodotto di un determinato periodo storico, sociale e culturale venutosi a formare nella Prima guerra mondiale. Tra i migliori poeti della Grande Guerra troviamo Rupert Brooke, Wilfred Owen e Siegfried Sassoon. Il fatto che molti poeti siano ufficiali – ma non alti ufficiali – permette loro di essere in contatto, a livello socio-culturale, con i ranghi elevati dell'esercito e, fisicamente, con i soldati semplici. In questo modo hanno una visione più ampia della realtà in trincea.
The contemporary corporate food regime (McMichael 2018) is characterized by reduction of food to commodity, rural-urban divide, profound asymmetries in access to resources (land and water), extractivism in the form of industrial agriculture (Gudynas 2013; Svampa 2019) and processes of accumulation by dispossession (Harvey 2003). In this context, the paper relies on the approach of political agroecology (González de Molina et al. 2019) to retrace the transformation of food conflicts in Ecuador, from traditional land struggles towards a more complex collective action in the name of food sovereignty, which deals with a scenario of recurring economic and ecological crises.
Born in Clinton, Iowa, in 1985, Salvatore "Sal" Augustine Giunta decided to enlist at age 17, while working in a Subway sandwich shop. He joined the Army in November 2003. He attended Infantry One Station Unit Training and the Basic Airborne Course at Fort Benning, Ga., before being assigned to the 173rd Airborne Brigade Combat Team, Vicenza, Italy, in 2004. Promoted to the rank of staff sergeant in 2009, Giunta completed two combat tours to Afghanistan totaling 27 months of deployment. On Oct. 25, 2007, while conducting a patrol as team leader, Giunta and his team were navigating through the treacherous terrain of Afghanistan's Korengal Valley when they were ambushed by a well-armed and well-coordinated insurgent force. While under heavy enemy fire, Giunta immediately sprinted toward cover and engaged the enemy. Seeing that his squad leader had fallen and believing that he had been injured, Giunta exposed himself to withering enemy fire and raced toward his squad leader, helped him to cover and administered medical aid. While administering first aid, Giunta's body armor was struck by enemy fire. Without regard to the ongoing fire, he engaged the enemy before prepping and throwing grenades, using the explosions for cover in order to conceal his position. Attempting to reach additional wounded fellow soldiers who were separated from the squad, Giunta and his team encountered a barrage of enemy fire that forced them to the ground. The team continued forward and upon reaching the wounded soldiers, Giunta realized that another soldier was still separated from the element. Giunta then advanced on his own initiative. As he crested the top of a hill, he observed two insurgents carrying away an American soldier. He immediately engaged the enemy, killing one and wounding the other. Upon reaching the wounded soldier, he began to provide medical aid as his squad caught up and provided security. For his extraordinary gallantry, Giunta was awarded the Medal of Honor, making him the first living recipient of the Medal of Honor for service in Iraq or Afghanistan, the first living service member to be awarded the Medal of Honor since the Vietnam War and the eighth service member to receive the nation's highest military decoration for valor in Iraq and Afghanistan. Giunta's other military decorations include the Bronze Star, Purple Heart, Army Commendation Medal with oak leaf cluster, Army Achievement Medal, National Defense Service Medal, two Army Good Conduct Medals and the Global War on Terrorism Service Medal. Giunta retired from the Army in June 2011, and in 2012 authored "Living with Honor." He currently lives in Colorado with his wife, Jennifer, and daughter.
Il volume raccoglie due lectures sul fare architettura, scritte nell'a.a. 2010/2011 durante il Laboratorio di Progettazione Architettonica tenuto dal Professor Marcello Panzarella dal titolo: un tour per la didattica; Un percorso verso il fare. Il lavoro è nato dall'attento ascolto, il dialogo e il confronto con alcuni amici che hanno animato l'intento: Emanuele Palazzotto per la prefazione da titolo Un racconto peripatetico ed Isabella Daidone, Antonio Minutella, Domenico Scirica che hanno prodotto i seguenti contributi: Lo spazio-funzione nell'Architettura; Il sistema di servizi nella città a rete; Spazio nell'ibrido. Il testo "Tracce di un percorso" (ovviamente) non dà soluzioni, ma suggerisce prospettive, sollecita a riconoscere nuove visioni per misurare la realtà, invita a studiare nuove pratiche, individuare nuove funzioni, sottolinea l'importanza del definire un contesto collaborativi e considerare i servizi come relazioni tra luoghi, persone e cose. Il riconoscere queste ragioni significa comprenderne nuovi rapporti spaziali, in modo responsabile, tra le connessioni con il reale che ci circonda con una serie di grandi "questioni" di tipo sociale, urbano, ambientale e politico. L'obiettivo principale di queste due lectures è l'identificazione e l'approfondimento dei rapporti nello spazio costruito che si vive e si percepisce con le sue varianti tipologiche e morfologiche; il capire come la qualità architettonica potrà contribuire a modificare il carattere dei luoghi e il senso delle parti già costruite. La scena urbana genera spazi ibridi che per la loro natura rispondono ai cambiamenti del nostro tempo. Intorno a loro, con ragioni autonome e differenti, si sviluppano nuovi paradigmi, che possono essere gli strumenti di una possibile metodologia per l'azione progettuale. È un nuovo orizzonte come strumento di integrazione e relazione con il contesto che dobbiamo saper riconoscere. Dalla lettura del sito e del contesto possiamo trarre una serie di indicazioni che si prestano a diverse interpretazioni. Il contesto è un contenitore di fatti empirici che si relazionano fra loro e diventano le questioni del progetto stesso. La prospettiva è guardare le questioni del progetto con uno sguardo dal forte potere soggettivo, che ha un possibile duplice significato in cui si è soggetti e oggetti di riflessione. È uno sguardo che non si limita a registrare passivamente una realtà già data, come quella dagli edifici che la costruiscono. Questi sono luoghi dove l'architettura come disciplina, si deve interrogare in modo puntuale, rispetto agli elementi che la compongono, sulle finalità da perseguire, tra vincoli che la condizionano e gli strumenti con cui agire.