Open Access BASE2011

DALLE CITTÀ-STATO ALLA DOMINAZIONE ROMANA: LA CARTOGRAFIA ANTICA COME STRUMENTO DI DEFINIZIONE TERRITORIALE ; FROM THE CITY-STATES TO THE ROMAN DOMINATION: ANCIENT CARTOGRAPHY AS A MEDIUM FOR TERRITORY-DEFINEMENT

Abstract

Gli itinerari dipinti antichi (itineraria picta) sono carte topologiche, che forniscono informazioni soprattutto sui percorsi e sui punti di riferimento utili al viaggiatore: la registrazione dei confini è solo occasionale e non accurata. Nelle carte geografiche dell'ecumene o di regioni estese, i confini vengono delineati secondo due criteri fondamentali: l'omogeneità etnica del territorio e i suoi confini naturali (fiumi, linee di costa, montagne, ecc.). Il processo di astrazione di questo metodo può talvolta entrare in contraddizione con la realtà geografica. A livello delle singole città-stato manca una cartografia apposita: il territorio della polis è uno spazio vissuto dai suoi cittadini, che hanno con esso un rapporto diretto, non mediato da strumenti cartografici. Ci sono testimonianze e indizi, invece, di una cartografia catastale, che registra i confini degli appezzamenti di terreno e li rappresenta in quadri d'insieme. Con l'Impero romano la cartografia – sia a piccola scala per l'ecumene, sia a grande scala per singole colonie romane – viene usata in modo capillare ed acquista valore di documento, senza tuttavia perdere la complementarità necessaria con la documentazione scritta. Le carte diventano uno strumento del governo centrale per conoscere l'estensione e i confini (patrimoniali, amministrativi, politici, geografici) di vasti territori. ; Ancient illustrated itineraries (itineraria picta) are topological maps, which provide mainly information on routes and useful landmarks for travellers: the record of boundaries is only occasional and imprecise. In geographical maps of the inhabited world or of wide regions, the boundaries are delineated following two main criteria: ethnic homogeneity und natural boundaries (rivers, coastlines, mountains, etc.). The abstraction process of this method can sometimes lead to contradictions with the geographical data of reality. At the level of each city-state (polis) there is no evidence for a specially provided cartography: the territory surrounding a polis is a space lived by its citizens, who entertain with it a direct relation, that is without cartographical media. However, there exist some documents and clues for cadastral cartography, which outlines the boundaries of ground-plots and gathers them in overall maps of the agrarian territory. At the outset of the Roman Empire, cartography – both the one at small scale for the whole world and the one at big scale for individual Roman colonies – gets diffusely used and gains documentary value, yet not losing its necessary link with written documentation. Maps become an instrument of the central government to know the size and the boundaries (of property, administrative, political or geographical sort) of vast territories.

Sprachen

Italienisch

Verlag

EUT Edizioni Università di Trieste

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