Open Access BASE2019

Rischio sismico,'componente strutturale' del territorio. Quali implicazioni?

Abstract

Questo contributo nasce da un'esperienza di ricerca pluriennale sui temi del rischio sismico urbano orientato a promuovere un cambiamento radicale in favore di un approccio per cui il rischio sismico, aspetto fondamentale di gran parte del territorio nazionale, non sia trattato come qualcosa di inatteso e inaspettato, ma entri a far parte di quelle componenti strutturali con le quali ogni scelta deve confrontarsi. Le logiche emergenziali, che sempre hanno prevalso nel nostro paese, oltre ad essere molto controverse dal punto di vista delle modalità dei processi decisionali e delle scelte che generano, hanno dimostrato, e ancora dimostrano, anche la loro fondamentale inefficienza. Il terremoto del 2016 sta evidenziando problemi che superano il dibattito sulla scelta del modello di ricostruzione. Si tratta di decidere il futuro di molti piccoli centri in aree interne, già soggette a importanti processi di spopolamento e di abbandono. Quali sono i possibili scenari? Quali i modelli di riferimento? Come si prendono le decisioni? Da un punto di vista diverso da quello predominante, questi territori rappresentano un fondamentale patrimonio il cui valore, spesso sottostimato, consiste prima di tutto nella tenuta della struttura territoriale complessiva del nostro Paese. Riflettiamo su questi temi con riferimento al caso di Accumuli, un piccolo centro sui Monti Reatini tra i più colpiti dal terremoto del centro Italia. ; This contribution derives from a long-lasting research dedicated to urban seismic risk, addressed towards a shift in the way seismic risk is considered within policies and politics. Considering the Italian geological and seismic characters, earthquakes could not be treated as 'unexpected' events, to be governed through emergency policies. Indeed, emergency policies seem to prevail over more long-lasting strategies and policies. Emergency policies are very controversial considering the more limited time devoted to decision making, and demonstrate also to be largely inefficient. Moreover, the 2016 earthquake that hit Central Italy highlight the issue of 'inner areas', those territories which are subjected to important shrinkage and abandonment: their reconstruction is politically questioned, for the public investments it would require, although they support the cohesion of the territorial structure of the whole country. Our proposal is that seismic risk should be considered as a 'structural component' that each planning and spatial choice should take into serious consideration, and here we discuss this hypothesis in its meaning and implication, taking the case of Accumoli (a small centre strongly hit by the earthquake of 2016) as example.

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