A Nineteenth-Century Long Poem Meets Modernity: Sleepwalking Nights
Abstract
Il capitolo sul poema lungo di August Strindberg "Notti di sonnambulo" (1884, 1889) si inserisce in un volume di saggi innovativi che in vario modo esplorano le dimensioni moderniste e transnazionali dell'opera del maggiore autore svedese a cento anni dalla sua morte. In particolare, il mio capitolo mette in rilievo la dislocazione, strutturale nel poema, tra Stoccolma e Parigi del soggetto protagonista, la consapevole tensione tra poema politico e civile (il progressismo democratico) e poema autobiografico, che confessa la frammentarietà, il dubbio e la plurivocità interni al soggetto moderno. La tesa interrogazione sul senso porta il soggetto a un'interrogazione metafisica, dal punto di vista del marciapiede urbano e dell'incontro con la modernità. Il progressismo politico si incontra e si scontra così con una fondamentale critica alle idee stesse di progresso materiale, utilitarismo e positivismo, che la Parigi "capitale del XIX secolo" (W. Benjamin) dispiega grandiosamente. Nella lettura ravvicinata delle cinque "Notti", le sezioni di cui la sequenza è composta, il soggetto poetico strindberghiano è interpretato come corpo vivente delle contraddizioni.
Themen
Sprachen
Englisch
Verlag
Northwestern University Press; country:USA; place:Evanston, Illinois
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